Geneviève è stata una donna che ha saputo trasformare le sfide del suo tempo in opportunità di crescita e ispirazione, diventando un pilastro non solo per Parigi, la sua città, ma per tutto un paese in procinto di costituirsi in nazione.
Percorriamo insieme la Rive Gauche sulle sue tracce, un’occasione per vedere Parigi con occhi nuovi.
Un itinerario turistico alternativo
Molte sono le tracce a Parigi che indicano l’importanza di Geneviève nella costruzione stessa dell’identità francese quando Parigi si chiamava ancora Lutezia e appartenava all’Impero Romano!
Per esempio, tra le numerose statue sparse per la città, ne troviamo una nella bellissima chiesa di Saint-Germain-des-Prés, nell’omonimo quartiere. Ma bisogna cercare bene per vederla!
Cominciamo proprio dalla Chiesa di Saint-Germain-des-Prés, per poi immergerci nella Rive Gauche per circa 1 ora e mezzo, passando per luoghi molto conosciuti, ma anche per stradine poco passanti e piene di fascino! Terminiamo quindi la nostra passeggiata al Jardin du Luxembourg, per distenderci in uno dei parchi più belli della città.
Volete conoscere tutti i dettagli del percorso e magari adattarlo al vostro progetto di viaggio?
Un pò di storia
La patrona di Parigi
Geneviève, nata nel 423 a Nanterre e morta a Parigi nel 512. Fu sepolta insieme a Clodoveo, il famoso re dei Franchi (morto nel 511), in una basilica costruita sulla cima dell’attuale Montagna Sainte-Geneviève. La basilica divenne rapidamente una potente abbazia e prese il nome di Sainte-Geneviève. Oggi non esiste più ed al suo posto si trova l’attuale Pantheon.
Geneviève divenne famosa per il suo ruolo di mediatrice e protettrice di Parigi, all’epoca delle invasioni barbariche e soprattutto durante la discesa degli Unni di Attila nel 451 in quella che era ancora la Gallia romana.
Gli Unni di Attila
In quell’anno, la minaccia rappresentata dagli Unni si fece concreta quando le truppe di Attila attraversarono il Reno, lanciandosi in una devastante campagna contro la Gallia, mettendo a ferro e fuoco città come Metz e Reims e avanzando verso Parigi.
Di fronte al terrore suscitato dalla fama di Attila, i parigini furono sul punto di abbandonare la loro città. Geneviève, con un coraggio ispirato dalla fede, incitò invece Parigi alla resistenza, trovando un insperato sostegno nelle donne della città, pronte ad unirsi a lei in preghiera, giorno e notte, per la salvezza di Parigi.
Miracolo! Dopo aver devastato Metz e Reims, Attila aggirò Parigi per dirigersi verso Orléans. Le ferventi preghiere di Geneviève sembrarono realmente risparmiare Parigi dalla furia dei barbari!
Attila transitò quindi a una distanza di circa cento chilometri da Parigi e fu così che Geneviève e Attila non si incrociarono mai!
È inoltre probabile che, in realtà, Attila e i suoi uomini non fossero davvero interessati al sacco di Parigi, che appariva ai loro occhi come una città piuttosto piccola e senza grande interesse! Se la vedessero adesso, invece…
Sainte-Geneviève ne sort point, si Saint-Marcel ne la rejoint.
detto popolare, saint-marcel essendo l’altro patrono di parigi
Una donna d’avanguardia
Il V secolo, segnato da guerre e passaggi di truppe, apre strade inaspettate all’emancipazione femminile. Geneviève, contrariamente alla narrazione popolare che la rappresenta come pastorella (come la mostra, per esempio, la statua di Saint-Germain-des-prés), emerge in questo contesto turbolento non come figlia di un pastore, ma di un funzionario parigino.
In realtà, era l’unica erede di una famiglia dell’aristocrazia gallo-romana; i suoi genitori, di discendenza franca, erano benestanti proprietari di terre con vasti possedimenti nei dintorni di Parigi e Meaux. Alla loro scomparsa, Geneviève ereditò le loro ricchezze e assunse il ruolo del padre come magistrato municipale a Parigi, città in cui si trasferì intorno al 440.
Se Geneviève fosse appartenuta al ceto popolare, la sua storia non ci sarebbe mai parvenuta. D’altro canto, se avesse avuto legami con l’alta aristocrazia, le fonti non avrebbero mancato di evidenziarlo.
La verità è che Geneviève apparteneva a quella fascia di società che oggi chiameremmo borghesia. Ed è proprio questa sua provenienza a conferirle un fascino particolare. Abbiamo davanti un esempio di donna che non vantava ascendenze imperiali o senatorie, eppure la sua storia e il suo impatto si sono conservati vividi attraverso i secoli.
Il mito e la leggenda
L’assedio di Attila nel 451 divenne il palcoscenico su cui la giovane Geneviève dimostro il suo spirito indomabile, incitando i parigini alla resistenza. La sua fede e il sostegno delle donne della città diventarono simboli di coraggio e speranza.
Poco importa che Attila non fosse davvero interessato a Parigi, una leggenda era nata, soprattutto per dare un fondamento cristiano all’imminente avvento del regno dei Franchi.
Ciò che resta delle reliquie della santa, andate perdute durante la Rivoluzione Francese, è ancora visibile nella chiesa di Saint-Étienne-du-Mont, a Parigi.
Al crocevia di un’epoca
Geneviève visse in pieno l’epoca dell’evoluzione dalla Gallia romana al regno franco di Clodoveo. Nacque infatti sotto l’Impero Romano e mori sotto il regno dei Franchi. La sua esistenza si colloca in un momento di transizione storica, testimone di un mondo in cambiamento.
All’epoca della sua nascita, infatti, l’Impero Romano perdurava ancora in Gallia, nonostante Roma fosse già stata conquistata dai Visigoti nel 410. Nonostante la Gallia formasse un territorio frammentato, si viveva ancora in un mondo teoricamente romano e questo quadro mentale perduro fino alla fine del VI secolo, con l’avvento del Medioevo.
Spirito e potere
L’incontro tra Geneviève e Clodoveo, sebbene non documentato come un’amicizia personale, riflette un profondo legame spirituale. La venerazione di Clodoveo e la dedica di una chiesa sulla tomba di Geneviève a Parigi segnano l’inizio di un culto che unisce fede e politica.
In seguito alla sua scomparsa, Clodoveo fece costruire un’abbazia in suo onore e scelse Parigi come cuore del suo regno, elevandola a capitale. Un puro caso?
Oggi l’Abbazia di Sainte-Geneviève non esiste più (a parte la Tour Clovis, parte del prestigioso liceo Henri IV), distrutta all’inizio del XIX secolo. Napoleone chiese di effettuare degli scavi e furono effettivamente ritrovati preziosi reperti archeologici a tutt’oggi ancora da esaminare. Potrebbe trovarsi lÌ il sarcofago di Clodoveo!
Etimologia e carattere
Il nome Geneviève porta in sé radici che evocano “genere, razza” e “donna”. Questo nome, con il suo diminutivo Ginette, racchiude caratteristiche di coraggio, ambizione ed energia, tratti che ben si sposano con la vita della santa.
Attestato nel latino medievale come Genovefa, il nome Geneviève deriva dal protogermanico Kenowefa. Il primo elemento Ken- significa “genere, razza” e il secondo, -wefa “donna”, la cui forma è più precisamente wīfą (< Proto-germanico wībą).
Si festeggia il 3 gennaio.
Se hai voglia di visitare Parigi in modo originale, di percorrere un itinerario insolito ma non meno importante, scrivimi!