Quando torno a Roma, c’è un luogo che non manca mai nei miei itinerari del cuore.
Non è una piazza famosa, né una terrazza panoramica da cartolina. È un quartiere fatto di silenzi e chiacchiere di cortile, di panni stesi al sole e alberi di limone, di scale storte, glicini e storie.
È la Garbatella.
Ci ho passato l’adolescenza e poi gli anni di università, tra pomeriggi lenti, primi amori, concerti all’aperto, panini al volo e tramonti sui lotti.
Ed è lì che torno, ogni volta che ho bisogno di ritrovare una Roma autentica, la mia.
Garbatella non è solo un quartiere da vedere. È un luogo da attraversare con lentezza, da ascoltare, da respirare.
E se ci vieni per la prima volta, il mio consiglio è questo: lasciati guidare da chi la conosce davvero. Una voce, una mappa, uno sguardo che ti accompagni dentro il suo labirinto gentile, per farti scoprire una Roma popolare e accogliente.
Un piccolo mondo a parte
Garbatella non è come gli altri quartieri di Roma. Fondata nel 1920 come città-giardino, si sviluppa attorno a una serie di “lotti” residenziali, ognuno con il proprio cortile, giardino, scala esterna, lavatoi, fontane. Ogni lotto è un piccolo mondo, con la sua architettura, la sua storia, le sue voci.
ALLE ORIGINI | Il progetto fu frutto di una competizione tra giovani architetti romani e imprese edilizie, con l’obiettivo di dimostrare che fosse possibile costruire case popolari funzionali, dignitose ed esteticamente curate, con un budget limitato. Le abitazioni sono organizzate con accesso diretto dalla strada, proteggendo l’intimità domestica, e sono circondate da cortili e giardini interni che favoriscono la socialità tra i residenti.
Negli anni ’30, furono trasferite alla Garbatella famiglie sfollate per la realizzazione di Via della Conciliazione e di Via dei Fori Imperiali.
A differenza del caos di altre zone più centrali, qui tutto sembra mantenere un equilibrio spontaneo nel suo disordine. Le strade non seguono uno schema preciso, salgono e scendono, si intrecciano, si nascondono. Camminarci significa accettare di perdersi un po’, ed è proprio questo il bello!
L’architettura risente di una mescolanza di stili: barocchetto romano, liberty, razionalismo. Ma è soprattutto il modo in cui queste case sono abitate a fare la differenza: tendine ricamate, piante e vasi di fiori ovunque, sedie fuori dai portoni, segni di vita vera.
Garbatella ti accoglie così, come una vecchia amica che ha sempre qualcosa da raccontare. E anche se non ci si è mai stati, si ha subito la sensazione di conoscerla da tempo.
I miei angoli del cuore (e qualche dritta per fotografarli)
Ci sono angoli della Garbatella che conosco come le mie tasche. Alcuni li ho scoperti da ragazzina, altri li ho apprezzati meglio col tempo, quando ho imparato a guardare con più attenzione.
Uno dei miei preferiti è il Lotto 24, in via delle Sette Chiese. C’è una scalinata che si apre su un cortile pieno di verde, con un glicine che in primavera profuma tutta l’aria. Qui, ogni volta che ci torno, avverto un silenzio speciale, rotto solo dalle voci provenienti dalle finestre aperte o dai passi sul brecciolino.
La fontana della Carlotta
Un altro luogo che amo è il Belvedere di via Cristoforo Colombo, in cima alla Scalinata degli Innamorati: ci si arriva quasi di sorpresa, attraversando il verde dei campi e il labirinto di stradine. La vista che si apre è quella di una Roma che respira, lontana dalla frenesia.
Prima di iniziare la salita, fermatevi alla fontana della Carlotta, simbolo popolare del quartiere e punto di ritrovo di gruppi di giovani che spesso si fermano qui per rinfrescarsi e socializzare.
Perfetto per uno scatto al tramonto, quando gli edifici si tingono d’arancio e il posto sembra un set cinematografico.
Sulle tracce di Nanni Moretti
A proposito di cinema: proprio a Garbatella, lungo un percorso che parte da Piazza Damiano Sauli, prosegue per via delle Sette Chiese, piazza Sant’Eurosia, e attraversa vie caratteristiche del quartiere come via Rubino, via Tosi e via Rho, Nanni Moretti girò una delle scene più iconiche di Caro Diario, in Vespa, nella prima parte del film. Ancora oggi è possibile riconoscere i punti precisi in cui passava, e se sei appassionato di cinema italiano, scattare una foto lì ha il sapore speciale della nostalgia.
Se cerchi dettagli da immortalare, non perderti via Luigi Orlando e via Passino: finestre con tende all’uncinetto, portoni scrostati dal tempo, insegne d’altri tempi, e ovunque piante che conquistano muri e davanzali.
Per fotografare la Garbatella serve poco: una buona luce (mattina presto o fine giornata), uno sguardo attento, un po’ di pazienza e la voglia di lasciarsi sorprendere dalla bellezza delle piccole cose.
Garbatella da vivere: bar, trattorie e serate romane
Garbatella non è solo storia e architettura: è anche un luogo da vivere, dove mangiare e chiacchierare. Alcuni dei miei ricordi più belli sono legati proprio a serate semplici, passate in compagnia dei miei amici, in locali senza pretese, ma pieni di anima. Eccone una piccola selezione.
Bar dei Cesaroni
Locale simbolo del quartiere grazie alla popolare fiction televisiva che lo ha reso noto a tutta Italia. Ha mantenuto un’atmosfera tipicamente romana, tra foto di scena e frequentatori abituali. È il classico posto da in cui fermarsi almeno una volta, anche se — secondo alcune recensioni — il servizio può essere un po’ altalenante. Ma fa parte del suo carattere autentico, schietto, decisamente garbatelliano!
📍 Piazza Giovanni da Triora 15
Pizzeria Er Panonto
Impossibile non citare questa storica pizzeria, un’istituzione per gli amanti della pizza romana sottile, croccante e preparata secondo la tradizione. Un posto schietto, senza fronzoli, dove conta solo la bontà e semplicità di quello che hai nel piatto, e il piacere di una cena condivisa.
📍 Via Rosa Raimondi Garibaldi 26
Ar Grottino Der Traslocatore
Un’osteria verace, colorata, sincera come il suo nome. Qui la cucina è casalinga e schietta, con porzioni molto generose e un’atmosfera conviviale che mette subito a proprio agio. È il tipo di posto in cui entri da cliente e te ne vai sentendoti parte della comitiva (e con lo stomaco che scoppia!).
Latteria Garbatella
Se hai voglia di un aperitivo o di un drink dopo cena, un tantino più sofisticato, ti consiglio la Latteria Garbatella: un locale piccolo ma curato, con tavolini all’aperto e una bella selezione di vini naturali e birre artigianali. Perfetto per iniziare la serata o per una pausa rilassata nel pomeriggio.
CURIOSITÀ Prima di diventare un ristorante e cocktail bar nel 2015, il posto era conosciuto come Bar della Nanetta (o anche Bar Lunik o Bar di Socrate), uno dei posti più pittoreschi e, in passato anche poco raccomandabili, della Garbatella. La sua storia affonda le radici negli anni ’50 e si trovava proprio sotto il celebre murale “Vota Garibaldi” e vicino alla statua della Garbata Ostessa, simboli iconici della Garbatella.
Era famoso per essere sempre aperto fino a tarda notte e per un’atmosfera un po’ trasandata: molti clienti raccontavano che era consigliabile acquistare solo prodotti confezionati come latte e sigarette, mentre per altre consumazioni, come un caffè, bisognava “farsi il segno della croce” per la qualità incerta…
Gelato Baciato
Gelateria artigianale nel cuore della Garbatella. Molto conosciuta nel quartiere, la riconoscerai dalla fila fuori!
Qui il gelato è una vera coccola artigianale, con gusti a volte sorprendenti. Prova, per esempio, fichi e noci oppure il celebre pistacchio di Bronte, un classico che non delude mai.
Se ti piacciono le sorprese, il tris di panne (al caffè, allo zabaione e classica) è davvero una buona idea, perfetto se vuoi assaporare più sfumature in un solo assaggio. E per un’esperienza tutta siciliana, non mancare la brioche siciliana da farcire con il gelato, o i celeberrimi cannoli siciliani ripieni di ricotta fresca, con gocce di cioccolato o granella di pistacchio: uno spettacolo.
Otium Club
Per chi ama gli ambienti raccolti e informali, una tappa obbligata: wine bar e pub alla romana molto apprezzato nel quartiere. Potrei descriverlo come un vero e proprio “salotto di casa”. Atmosfera rilassata, arredamento curato ma semplice, ottima selezione musicale e una carta dei vini pensata per accompagnare lunghe conversazioni.
Aperitivo in Piazza Sauli
E poi c’è piazza Damiano Sauli.
Questo è davvero uno dei punti di ritrovo più vivi del quartiere: la gente acquista una birra nei bar o locali della zona e la consuma direttamente sulla piazza, approfittando degli spazi all’aperto e dell’atmosfera conviviale.
Soprattutto nelle serate estive, la piazza si anima di chiacchiere, risate e momenti di socialità informale. Non mancano gli eventi culturali e piccole manifestazioni, che rendono ancora più speciale questo luogo così amato da chi alla Garbatella ci vive tutto l’anno.
Questa, va detto, è solo una piccola selezione: alla Garbatella di posti per mangiare e bere ce ne sono tanti, e posso consigliartene molti!
Perché visitarla (e come farlo con rispetto e curiosità)
Garbatella non è un museo a cielo aperto da attraversare di corsa. Va vissuta, abitata, e respirata, dove ogni scorcio è suggestivo. Per questo, visitarla è un’esperienza che merita attenzione e rispetto.
Se ami viaggiare con lo sguardo curioso e l’animo aperto, qui troverai tutto ciò che cerchi: architetture uniche, silenzi pieni di senso, incontri autentici. Ma ricorda: Garbatella non è un parco a tema. È casa per tante persone. Cammina piano, entra nei lotti in punti di piedi, osserva, ascolta. Non ci vuole molto per coglierne la bellezza.
Evita i gruppi chiassosi, rispetta la quiete dei cortili, non entrare dove non è permesso. E magari, siediti su una panchina, prendi un caffè in un bar di quartiere, scambia due parole con chi ci vive. È lì che Garbatella si svela davvero.
È un invito alla lentezza, alla discrezione, all’empatia. Un piccolo viaggio urbano che può lasciare il segno, se lo affronti con lo spirito giusto.
Fatti accompagnare da chi la conosce
La Garbatella è un luogo che va osservato, ma anche ascoltato. E per farlo davvero, a volte serve qualcuno che ti prenda per mano — anche a distanza.
Chi visita il quartiere per la prima volta può sentirsi spaesato davanti al suo labirinto gentile di lotti, cortili e viuzze contorte che sembrano assomigliarsi tutte. Ecco perché una guida, meglio se locale o pensata con cura da chi il quartiere lo conosce a fondo, può fare la differenza.
Avrei potuto parlarti anche del Parco Brin, delle catacombe di Commodilla, di Foschi, del Teatro Garbatella, del Palladium, della storica macelleria Squarcia o del Ponte Settimia Spizzichino… e di tante altre storie che abitano questi luoghi. Ma per questo, è meglio che ci parliamo!
Che si tratti di una passeggiata guidata in presenza o di una guida digitale firmata In Filigrana, l’importante è avere uno sguardo che ti accompagni e apra le porte invisibili dell’esperienza. Le nostre mappe interattive e i nostri percorsi raccontano Garbatella da dentro: con suggerimenti vissuti, scorci fotografici, curiosità culturali e tappe poco note.
È un modo per lasciarsi sorprendere senza perdersi, per andare oltre le apparenze e sentire il ritmo del quartiere come se ci si vivesse davvero.
Se vuoi ricevere la guida digitale o organizzare una visita su misura, puoi contattarmi direttamente. Sarà un piacere farti conoscere questo angolo unico di Roma come lo conosco io.